Il vertice del G20 tenutosi a Bali, in Indonesia, tra il 15 e il 16 novembre è stato significativo per capire come le grandi potenze del mondo intendono affrontare le questioni più urgenti del momento, dalle preoccupazioni geopolitiche, al cambiamento climatico, alla digitalizzazione e alle relazioni diplomatiche tra i partecipanti.
Per la Cina, il G20 in Indonesia ha rappresentato una delle prime apparizioni negli ultimi anni del Presidente Xi a un importante raduno globale al di fuori della Terra di Mezzo. Questa tappa fondamentale non è stata saltata dalla dirigenza cinese, il quale obiettivo per l’incontro era di reintegrarsi e a coordinarsi con i leader di tutto il mondo su una varietà di aspetti.
Esamineremo quali sono i nuovi andamenti delle relazioni tra Cina e Stati Uniti nel post-20 e cosa significa questo vertice per l’Unione europea in ottica futura.
Relazioni tra Stati Uniti e Cina
In seguito alla prima riunione tra i consiglieri di Joe Biden e Xi Jinping nel marzo 2021 ad Anchorage, in Alaska, la tensione per il primo incontro diretto tra i presidenti di Stati Uniti e Cina in Indonesia era alta. Quando Joe Biden e Xi Jinping si sono conosciuti per la prima volta più di 10 anni fa (entrambi all’epoca nella veste di vicepresidente), gli Stati Uniti e la Cina si erano avvicinati nonostante le loro differenze. Ora, nel 2022, nel bel mezzo del vertice del G20, le relazioni tra le due superpotenze sono al punto più basso da molti decenni a questa parte.
L’incontro, durato più di tre ore, è stato tuttavia caratterizzato da immagini televisive di funzionari sorridenti e di strette di mano e, nonostante l’assenza di risultati tangibili, le delegazioni hanno concordato di lavorare insieme per affrontare le sfide transnazionali, tra cui il cambiamento climatico e le questioni macroeconomiche globali, compresa la riduzione del debito, la sicurezza sanitaria e la sicurezza alimentare globale. La ripresa del dialogo diretto tra i vertici cinesi e statunitensi segnala quindi più un raffreddamento delle tensioni tra Cina e Stati Uniti che un cambiamento dinamico dello scenario geopolitico, facendo ben sperare che le due nazioni trovino un terreno comune su cui collaborare in futuro.
I mercati azionari cinesi e di Hong Kong ne hanno tratto giovamento: colossi tecnologici come Alibaba e Tencent, colpiti da interventi regolatori sempre più stringenti da parte delle autorità nazionali e da crescenti tensioni geopolitiche all’estero, hanno visto le loro azioni salire alla borsa di Hong Kong rispettivamente dell’11% e del 10% nei giorni successivi.
Per quanto riguarda gli incontri futuri sull’agenda diplomatica tra Cina e Stati Uniti, spicca la visita del in Cina del Segretario di Stato Antony Blinken il prossimo anno. Il viaggio avrà l’obiettivo di mantenere aperte le linee di comunicazione e di avere scambi franchi ad alti livelli su questioni importanti per evitare conflitti.
Cina e Unione Europea
Nonostante fosse inizialmente previsto che il Presidente del Consiglio europeo Charles Michel incontrasse il Presidente Xi a Bali, l’incontro è stato alla fine cancellato. Un altro segnale preoccupante per le relazioni tra Unione Europea e Cina è stata la decisione di accantonare il discorso preregistrato che il Presidente Michel avrebbe dovuto tenere alla China International Import Expo (CIIE) di Shanghai all’inizio di novembre.
Tuttavia, il Presidente Michel ha avuto l’opportunità unica di incontrare il Presidente Xi Jinping in Cina il primo dicembre, al fine di discutere una serie di sfide globali, tra cui la guerra in Ucraina, le tensioni su Taiwan e le preoccupazioni dell’UE per gli squilibri economici. Il Presidente Michel, durante la sua visita di un giorno, ha anche incontrato il Primo Ministro cinese Li Keqiang e Li Zhanshu, presidente del comitato permanente del Congresso Nazionale del Popolo.
Giova ricordare che in vista degli incontri ad alto livello UE-Cina di dicembre, il Presidente della Camera di Commercio Europea in Cina, Joerg Wuttke e il Vice Presidente Carlo D’Andrea hanno avuto l’opportunità di condurre un incontro di un’ora con il Presidente Michel. I temi di discussione sono stati la parità di trattamento e la reciprocità per gli investimenti, nonché l’ammorbidimento delle restrizioni legate alla COVID.
Al vertice del G20, quindi, gli Stati membri dell’UE hanno avuto il compito di affrontare la Cina alle proprie condizioni. Inoltre, l’incontro è stato un debutto notevole per il primo ministro italiano Giorgia Meloni sulla scena internazionale. Il Presidente Meloni ha discusso la “strategia cinese” del Paese con il Presidente Biden e ha accettato l’invito del Presidente Xi – esteso a tutto il suo gabinetto – a visitare Pechino. “Meloni ha espresso l’interesse del governo italiano a promuovere i reciproci interessi economici, anche al fine di aumentare le esportazioni italiane in Cina”, ha dichiarato il Governo italiano in un comunicato.
Il Presidente Xi ha anche detto al Primo Ministro Meloni, durante il vertice del G20, che spera che l’Italia giochi un ruolo importante nel far sì che la politica dell’Unione Europea verso la Cina rimanga “positiva” e “indipendente”.
Nel corso del loro primo incontro, il Presidente Xi ha anche sottolineato che spera che entrambi i Paesi possano trovare nuovi punti di crescita nelle proprie aree di cooperazione, come l’industria manifatturiera di alta gamma, l’energia pulita e l’aviazione; il che potrebbe dare un certo impulso agli investitori italiani esistenti e potenziali nel Regno di Mezzo dopo un’impressione così positiva sulla scena mondiale.
Poche ore prima dell’incontro bilaterale Meloni-Xi, Pechino ha anche dato il via libera all’acquisto entro il 2035 di almeno 250 aerei dell’azienda di proprietà italo-francese ATR (il primo produttore di aerei regionali al mondo). Dopo 36 mesi di trattative, è stato raggiunto un accordo che è stato definito come una pietra miliare nell’accesso al mercato cinese e un’ulteriore assistenza negli scambi people to people tra U.E. e Cina.
Conclusioni
Nel corso di un successivo vertice in Thailandia, ovvero il forum della Cooperazione Economica Asia-Pacifico, il Presidente Xi ha avuto un breve incontro con la Vicepresidente degli Stati Uniti Kamala Harris. Le emittenti ufficiali hanno dichiarato che queste settimane di incontri diplomatici hanno rappresentato un “importante significato di guida per la prossima fase delle relazioni Cina-Stati Uniti…(sic) e si spera che le due parti rafforzino ulteriormente la comprensione reciproca, riducano le incomprensioni e i giudizi errati e promuovano congiuntamente le relazioni Cina-Stati Uniti per tornare su una pista sana e stabile”.
In seguito alle iniziative diplomatiche positive che si stanno realizzando da parte americana, il Cancelliere tedesco Scholz, dopo la sua visita a Pechino con una delegazione di imprenditori all’inizio di novembre, ha chiesto la diversificazione e il rafforzamento delle catene di approvvigionamento, ma ha sottolineato una rigida astensione al disaccoppiamento dalla Cina, evitando qualsiasi misura protezionistica in Germania e nell’Unione Europea.
Per quanto riguarda l’atteggiamento nei confronti delle democrazie occidentali, la posizione della Cina sembra essersi un po’ ammorbidita in quello che è stato un novembre intenso per la diplomazia del Paese. Sul fronte interno, mentre la Commissione nazionale cinese per la salute ha pubblicato 20 misure per “ottimizzare” le politiche di contenimento del COVID nel tentativo di ridurre l’onere per i governi locali e l’economia, le imprese si aspettavano un approccio più pragmatico che mitigasse l’impatto delle norme COVID sulle loro attività e interazioni sociali. Tuttavia, la concomitante recrudescenza dei focolai di COVID in tutta la Cina ha avuto un impatto sulle principali città, con la limitazione delle attività commerciali, compresi i viaggi, e la chiusura di un numero sempre maggiore di strutture pubbliche.
Ora, con i casi COVID ancora una volta in crescita mentre il governo cinese tenta di bilanciare politiche efficaci contro il virus e crescita economica, alla luce degli incontri del Presidente Michel a Pechino in un momento così cruciale e dell’apertura dei canali di comunicazione, gli scambi tra le due parti speriamo siano destinati a proseguire con un rinnovato senso di ottimismo, ben vengano quindi nuove visite tra cui la delegazione del Presidente Macron programmata per gli inizi del nuovo anno per riprendere i contatti vis a vis che tanto ci sono mancati in questi ultimi anni causa.
A cura di: Avv. Carlo D’Andrea, Vice Presidente della Camera di Commercio Europea in Cina