Il Vietnam, grazie alla sua capacità di ripresa economica, è emerso come uno meta interessante per gli investitori stranieri nella regione Asia-Pacifico, venendo inserito dal Financial Times tra le sette economie che hanno registrato le migliori performance di quest’anno, con un tasso di crescita del PIL previsto del 7,2% nel 2022. La stabilità sociopolitica, la popolazione giovane e la manodopera a basso costo sono solo alcuni dei fattori che hanno determinato la notevole crescita del Vietnam, rendendolo un vero e proprio attrattore di investimenti diretti esteri (IDE).
Negli ultimi vent’anni, il Vietnam ha creato quattro Key Economic Regions (KER): Northern, Central, Southern e Mekong Delta, che comprendono le principali zone economiche e di investimento del Paese. In questo articolo ci concentreremo sulla Northern KER, che è uno dei poli economici più dinamici e importanti del Vietnam e comprende le città di Hanoi e Hai Phong, e le province del Quang Ninh, Hung Yen, Bac Ninh, Hai Duong e Vinh Phuc, ricoprendo un’area di 15.594 m2, che ospita circa il 17% della popolazione totale del Vietnam e che equivale all’incirca al 4,7% della superficie totale del Paese.
L’economia della Northern Key Economic Region e la strategia “Cina più uno” (“Cina+1”)
Negli ultimi anni, l’economia della Northern KER ha registrato un boom, con una crescita del PIL del 9% nel periodo 2016-2020 e un tasso di crescita previsto dell’8,7% per il periodo 2021-2030, con il settore industriale che rappresenta il 49,1% del PIL totale della regione. Considerando la sua situazione socioeconomica, possiamo dire che uno dei principali punti di forza della Northern KER è la forza lavoro altamente qualificata e ben formata, nonché la più alta presenza di laureati del Paese.
Guardando alla sua posizione, possiamo notare come questa regione si trovi in un’area strategica: condivide i suoi confini con le province cinesi del Guangxi e dello Yunnan, alle quali è ben collegata grazie alla presenza di un sistema infrastrutturale sviluppato fatto di strade, ferrovie e porti. Per questi motivi, la Northern KER è particolarmente interessante per le aziende manifatturiere che vogliono continuare a operare in Cina ma allo stesso tempo diversificare il proprio portafoglio attraverso investimenti in Vietnam nell’ambito di quella che viene definita strategia Cina +1, spostando parte della produzione in Vietnam e sfruttando l’Area di Libero Scambio ASEAN-Cina (ACFTA). Su gran parte dei prodotti scambiati tra Cina e Vietnam, questa struttura operativa beneficerebbe di tariffe ridotte fino allo 0%, come analizzato nel nostro precedente articolo “The Certificate Of Origin (Form E) in The Context Of The ASEAN-China Free Trade Area (ACFTA)”.
Investire nelle Zone Industriali (ZI) di Hai Phong e Quang Ninh
Tra le aree di investimento più interessanti all’interno della Northern KER troviamo la città di Hai Phong e la provincia di Quang Ninh.
Hai Phong è la terza città più grande del Vietnam, dopo Ho Chi Minh City e Hanoi, è un centro industriale, economico, scientifico, commerciale e tecnologico in rapida crescita nella Northern KER. Questa città è sede del più grande e trafficato porto del Vietnam settentrionale, che fa parte di una più ampia e sviluppata rete di infrastrutture e trasporti che ha cambiato le carte in tavola nell’attrarre IDE rendendo Hai Phong un polo cruciale per il commercio con la Cina, il Sud-Est asiatico e i mercati globali nel nord del Vietnam. Inoltre, la maggior parte delle ZI di Hai Phong si trovano nella Zona Economica Dinh Vu – Cat Hai, una delle 15 principali zone economiche del Vietnam, dove i nuovi progetti di investimento possono essere completamente esentati dall’imposta sul reddito delle società (IRES) per i primi 4 anni (solitamente fissata al 20%) e godere di una riduzione del 50% della IRES per i successivi 9 anni, in base all’articolo 16 del decreto 218/2013 / ND-CP. Tra le aziende che hanno investito nelle ZI di Hai Phong si annoverano giganti dell’industria automobilistica ed elettronica come Bridgestone, Pegatron, LG e la casa automobilistica vietnamita Vinfast, uno dei protagonisti del mercato automobilistico locale il quale, secondo un rapporto pubblicato dall’operatore di zone industriali
belga Deep C, è destinato a crescere drasticamente in futuro. Infatti, secondo i dati rilasciati dal Vietnam Institute of Strategy and Policy for Industry and Trade (VIOIT) entro il 2025 saranno vendute tra le 750.000 e le 800.000 autovetture all’anno ed entro il 2035 le vendite annuali saranno tra 1.7 e 1.8 milioni: In questo contesto, Hai Phong, con le sue ZI, è sulla buona strada per diventare un polo produttivo automobilistico fondamentale.
Oltre ad Hai Phong, anche la provincia settentrionale di Quang Ninh, che condivide con la Cina sia il confine terrestre che quello marittimo, ha attirato negli ultimi anni molta attenzione da parte degli investitori, soprattutto come polo produttivo estremamente conveniente per le aziende che adottano la strategia Cina+1. Il punto di forza di Quang Ninh sono le sue infrastrutture, sempre più sviluppate: Quang Ninh è attualmente la provincia che possiede il sistema autostradale più lungo del Vietnam, che la collega ad Hanoi e Haiphong, potenziando il triangolo economico settentrionale Hanoi – Haiphong – Quang Ninh e accorciando i tempi di viaggio verso il confine con la Cina. Infine, con l’istituzione della Zona Economica costiera di Quang Yen nel 2020, si prevede che Quang Ninh incrementi i collegamenti economici, commerciali e di servizi con le altre province e diventi un centro di industria, servizi, logistica e un’area urbana moderna.
In conclusione, possiamo osservare che Hai Phong e Quang Ninh si stanno imponendo come due dei punti chiave più attraenti per gli investitori stranieri in Vietnam, soprattutto per le loro ZI sviluppate e fiscalmente favorevoli, le infrastrutture ben collegate alla Cina e la forza lavoro altamente qualificata disponibile in loco. Inoltre, la presenza stabile di colossi dell’industria automobilistica ed elettronica sta aprendo la strada a molte altre aziende desiderose di scoprire gli incentivi di questa regione strategica e di diversificare la propria catena di fornitura in un Paese emergente permeato da un’atmosfera commerciale estremamente positiva.