L’India, con un numero di utenti di telefonia mobile pari all’intera popolazione statunitense, è una delle destinazioni più popolari per le società produttrici di smartphone.
Non sorprende allora che l’India rappresenti oggi il secondo leader mondiale per la produzione di smartphone, superata solo dalla Cina. Il mercato indiano degli smartphone, dopo aver registrato un impressionante aumento di 14.5 punti percentuali nel 2018, ha continuato a crescere a ritmi sostenuti nel primo quadrimestre 2019: i dati pubblicati dalla IDC nel suo Asia/Pacific Quarterly Mobile Phone Tracker, mostrano una crescita del 7.1% in raffronto con lo stesso periodo dell’anno precedente, con un volume di spedizioni pari a 32.1 milioni di unità.
Tra i molteplici investimenti nel settore, può ricordarsi l’investimento da 745.82 milioni di dollari USA eseguito da Samsung per espandere la capacità produttiva dello stabilimento di Noida, inaugurato a Luglio 2018, nonché al progetto di espansione del produttore cinese di smartphone Vivo, che pianifica di investire circa 560 milioni di dollari USA per espandere il proprio stabilimento produttivo, portandolo a 684mila mq dagli attuali 202mila mq.
Un importante passo avanti per l’ulteriore sviluppo del settore è inoltre rappresentato dall’annuncio fatto dalla società Foxconn Technology Group – il più grande assemblatore dei prodotti di telefonia Apple – circa lo spostamento della produzione degli iPhone dalla Cina all’India entro la fine del 2019, con un investimento iniziale stimato di circa 300 milioni di dollari USA. Foxconn possiede già due stabilimenti produttivi in India, a Andhra Pradesh e Tamil Nadu, dove produce dispositivi per conto di Xiaomi e Nokia. La delocalizzazione produttiva nella città indiana di Chennai potrà aiutare Apple e Foxconn a diversificare il proprio footprint produttivo al di fuori della Cina e delle attuali tensioni commerciali con gli USA, nonché a rafforzare la presenza di Apple in India, attualmente scoraggiata dai prezzi elevanti, anche come conseguenza dei dazi all’importazione applicabili nella misura del 20%.
Inoltre, la produzione locale degli smartphone potrà consentire ad Apple di sviluppare la propria attività di rivendita al dettaglio, anche considerato che per l’apertura di store in India si richiede una soglia minima di approvvigionamento locale pari al 30%.
Karn Chauhan, ricercatore della società internazionale di analisi Counterpoint, ha dichiarato che “per Foxconn, il mercato cinese per gli iPhone è saturo, e i costi di manodopera sono superiori al triplo di quelli indiani. L’India rappresenta ancora un mercato emergente per gli smartphone, ha un grande potenziale locale e potrà arrivare ad assolvere il ruolo di hub di esportazione la regione”.
Queste importanti novità in materia di investimento confermano un importante trend di crescita per il mercato degli smartphone in India, che si prevede possa raggiungere 442,5 milioni di utenti nel 2022.