Lo scorso 6 Novembre, dopo ben otto anni, i negoziati sull’Accordo tra l’Unione Europea e la Repubblica Popolare Cinese sulla protezione delle indicazioni geografiche si sono finalmente conclusi.
Questo accordo costituisce un importante traguardo in quanto garantirà la protezione, contro possibili usurpazioni e imitazioni, di 100 indicazioni geografiche europee in Cina nonché di 100 indicazioni geografiche cinesi nell’UE, presumibilmente migliorando la consapevolezza e la domanda dei consumatori di entrambi i Paesi in relazione ai prodotti di qualità e rafforzando gli scambi commerciali nel settore alimentare.
Come riferito dall’Eurocommissario Phil Hogan e dal Ministro Zhong Shan con un comunicato stampa congiunto, l’Accordo “costituisce un passo avanti per il riconoscimento globale delle indicazioni geografiche, che ci consentirà di preservare i metodi di produzione tradizionali di questi prodotti di alta qualità, di conservare il nostro patrimonio gastronomico, di supportare l’economia agricola, i consumatori cinesi ed europei, nonché la società nel suo complesso”.
Il mercato cinese, del resto, comprende una crescente classe media che apprezza gli iconici prodotti agroalimentari europei, caratterizzati da elevata qualità e genuinità, e di conseguenza presenta grandi potenzialità di crescita per il F&B: del resto, si consideri che, attualmente, la Cina rappresenta la seconda meta per le esportazioni agroalimentari dell’UE.
La lista delle indicazioni geografiche europee che saranno protette in Cina comprende il Cava, lo Champagne, la Feta, il Whiskey irlandese, la Birra di Monaco di Baviera, l’Ouzo, la Wodka polacca, il Porto, il Barolo, il Grana Padano, il Prosciutto di Parma, il Queso Manchego. Tra i prodotti cinesi, la lista comprende la Pixian Dou Ban (la Pasta di fagioli di Pixian), l’Anji Bai Cha (il tè bianco di Anji), il Panjin Da Mi (riso di Panjin) e l’Anqiu Da Jiang (lo zenzero di Anqiu).
“I prodotti di cui alle indicazioni geografiche europee sono rinomati a livello globale per la loro qualità” – afferma Phil Hogan, Commissario Europeo per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale. “I consumatori sono disposti a pagare un prezzo più elevato confidando sulla provenienza e sull’autenticità di questi prodotti, gratificando al tempo stesso gli agricoltori. Questo accordo esprime l’impegno congiunto a lavorare a stretto contatto con i nostri Partner globali, come la Cina. Si tratta di un successo per entrambe le parti, che rafforza le nostre relazioni commerciali, apporta benefici al nostro settore agroalimentare, nonché ai consumatori di entrambi i Paesi”.
A seguito della conclusione dei negoziati, l’accordo seguirà adesso il necessario iter di approvazione da parte di entrambe le Parti, e si prevede possa entrare in vigore entro la fine del 2020.