Introduzione
La legge sul recupero dei crediti in India è in vigore da molti anni. Il concetto di recupero dei crediti è stato disciplinato in primo luogo dal Codice di procedura civile del 1908 e successivamente sono state emanate varie leggi, come indicato di seguito, per salvaguardare gli interessi del debitore. Il processo di recupero dei crediti vantati dal debitore nei confronti del creditore è disciplinato da diverse leggi, norme e regolamenti in India. Ad esempio, una delle più datate leggi promulgate per il recupero dei crediti è la Recovery of Debts Due to Banks and Financial Institutions Act, 1993, brevemente chiamata RDDBFI Act, in cui è stata introdotta per la prima volta la disposizione di istituire tribunali speciali per il recupero dei crediti. In base a tale legge sono stati istituiti circa 39 Tribunali per il recupero dei crediti (DRT) e 5 Tribunali d’Appello per il recupero dei crediti (DRAT), con l’unico scopo di accelerare il processo di recupero dei crediti dovuti a banche e istituzioni finanziarie. Nel 2002 è entrata in vigore un’altra legge che si occupa dell’escussione delle garanzie e della ricostruzione delle attività non performanti (NPA) di individui ed enti. Si tratta della legge denominata Securitization and Reconstruction of Financial Assets and Enforcement of Security Interest Act, 2002, brevemente chiamata legge SARFAESI, il cui obiettivo principale è quello di garantire il creditore attraverso il sequestro dei beni del debitore.
Salvaguardia del debito delle micro e piccole imprese.
Negli ultimi anni, il governo indiano ha prestato particolare attenzione alle micro, piccole e medie imprese. Le micro, piccole e medie imprese sono la spina dorsale dell’economia e la salvaguardia dei loro interessi, soprattutto in termini di assistenza nel recupero dei debiti commerciali, è stata di fondamentale importanza per il governo indiano. Ciò è stato avvertito in modo particolare ai tempi del Covid 19, quando queste imprese sono state colpite in modo particolare da blocchi e chiusure di attività.
Per queste imprese è stata emanata una legge speciale chiamata Micro, Small and Medium Enterprises Development Act, 2006, brevemente definita MSMED Act. La legge così emanata contiene disposizioni speciali per il recupero dei crediti delle PMI. La legge fornisce un quadro giuridico per la regolamentazione e il buon funzionamento delle PMI e prevede un meccanismo rapido di risoluzione delle controversie tra le PMI e gli acquirenti. La legge copre due tipi di imprese: le imprese che forniscono beni e le imprese che forniscono servizi, che hanno entrambe diritto a richiedere i benefici previsti dalla legge MSME.
In base al MSME Act, è ora obbligatorio per l’acquirente effettuare il pagamento dei beni e dei servizi entro i tempi previsti dalla sezione. Ai fini del MSME Act, vengono definiti sia gli acquirenti che i venditori. Il termine “acquirente” si riferisce a chiunque acquisti beni da un fornitore a titolo oneroso, mentre il termine “fornitore” indica una micro o piccola impresa che ha depositato l’Entrepreneurs Memorandum/Udyog Aadhar presso l’autorità competente. È interessante notare come il termine “fornitore” non includa le medie imprese nel suo ambito di applicazione ai fini della legge MSME. Pertanto, le imprese di medie dimensioni non possono richiedere i benefici delle disposizioni della legge MSME applicabili ai crediti insoluti.
I tempi previsti dalla Sezione 15 della Legge impongono all’acquirente l’obbligo di effettuare il pagamento dei beni e dei servizi.
- Se la data di pagamento non è stata concordata, l’acquirente è tenuto a effettuare il pagamento entro 15 giorni dalla data di effettiva consegna dei beni o di fornitura dei servizi se non è stata avanzata alcuna opposizione scritta da parte dell’acquirente e, nel caso in cui vi sia, , il giorno in cui è stata ritirata.
- Quando la data di pagamento è stata concordata per iscritto dalle parti e se non sono state sollevate opposizioni scritte da parte dell’acquirente, allora alla data concordata, a condizione che la data concordata non superi i 45 giorni dalla data effettiva di consegna dei beni o di prestazione dei servizi. Tuttavia, se è stata presentata una opposizione da parte dell’acquirente, il giorno in cui essa viene ritirata.
La legge MSME prevede il pagamento di interessi in caso di ritardo nel pagamento di beni o servizi entro i termini previsti. La norma prevede che, qualora l’acquirente non effettui il pagamento al fornitore entro i termini stabiliti, sia tenuto a pagare al fornitore gli interessi composti (con maggiorazioni mensili) sulle somme dovute, a partire dalla data dell’inadempienza. Il tasso di interesse composto prescritto è pari a tre volte il tasso bancario notificato dalla Reserve Bank of India.
La legge MSME prevede anche un meccanismo di segnalazione dell’importo non pagato dovuto al fornitore. L’acquirente, ai sensi della legge, è tenuto a fornire nella dichiarazione dei conti annuali i dettagli dell’importo principale e degli interessi dovuti a qualsiasi fornitore alla fine di un esercizio finanziario. È stato inoltre istituito un sistema di risoluzione delle controversie che consente al fornitore di presentare un reclamo al Micro and Small Enterprises Facilitation Council (“MSEFC”).
Come primo passo, l’MSEFC avvierà una procedura di conciliazione per risolvere la controversia tra acquirente e fornitore. Se la procedura di conciliazione fallisce e non c’è accordo tra l’acquirente e il venditore, viene avviata la procedura di arbitrato per la risoluzione della controversia. Tale procedura arbitrale è disciplinata dalle disposizioni dell’Arbitration and Conciliation Act, 1996.
CONCLUSIONE
Come si è visto, sono diversi i benefici a disposizione delle PMI, soprattutto in termini di recupero dei crediti in modalità rapide e semplici, come previsto dal MSME Act. A tal fine, è essenziale che le imprese si registrino ai sensi del MSME Act per poterne usufruire.