Il 2018 si è concluso con risultati impressionanti per il Vietnam che ha raggiunto circa il 7% di PIL. Tuttavia, secondo il Presidente della Repubblica socialista del Vietnam, Nguyen Phu trong, il Paese punta a raggiungere un tasso di crescita stabile e obiettivi elevati per il 2019. Sono stati disposti il coordinamento di agenzie e dipartimenti specializzati al fine di stabilizzare la macroeconomia, controllare il tasso di inflazione e fornire un contesto economico aperto agli investimenti.
Nel 2019, il PIL del Paese dovrebbe raggiungere fra il 6,6% e il 6,8%, mentre il fatturato totale delle esportazioni rispetto allo stesso periodo del 2018 si attesterà fra il 7% e l’8%.
Molti risultati attesi si realizzeranno probabilmente grazie agli sforzi in corso già dal 2018. Di conseguenza, il Paese completerà la costruzione di 3 milioni di metri quadrati di case e condomini. Molti progetti stradali e impianti industriali saranno conclusi e resi operativi, tra cui una raffineria, un impianto per la lavorazione dell’acciaio e oltre dieci fabbriche di trasformazione alimentare, ecc. Il Paese spera anche di firmare entro il 2019 gli accordi di libero scambio con l’UE che attireranno sicuramente notevoli investimenti e favoriranno le importazioni dai Paesi dell’UE in Vietnam.
Sul piano sociale, i due principali obiettivi per il 2019 sono di ridurre il numero di famiglie al di sotto della soglia di povertà e il tasso di disoccupazione nelle aree urbane. In particolare, il numero di famiglie povere dovrebbe diminuire almeno dell’1%, mentre il tasso di disoccupazione dovrebbe rimanere inferiore al 4%. La percentuale di personale qualificato si pensa che raggiungerà il 60%-62% nel 2019, mentre nel 2018 è stato del 58,6%.
Tuttavia, gli esperti sono preoccupati dell’influenza che avranno l’instabilità politica, sociale ed economica globale sugli obiettivi del Vietnam per il 2019, compresa la tensione commerciale USA-Cina e la Brexit. Inoltre, secondo il Presidente della Commissione economica dell’Assemblea nazionale Vũ Hồng Thanh, l’inflazione potrebbe anche essere influenzata dall’aumento del prezzo del petrolio, delle valute estere e dei tassi di prestito, dai rischi potenziali per il mercato monetario e finanziario globale. Pertanto, è fondamentale, sia per il legislatore sia per gli investitori che vogliono entrare nel mercato, considerare le potenziali influenze esterne prima di prendere decisioni strategiche.