L’Italia, e più in generale l’Europa, rappresentano un punto di riferimento mondiale per l’industria dell’automotive in quanto patria di alcune delle più grandi e iconiche compagnie automobilistiche mondiali. In questo periodo di ripresa, in seguito alle riaperture e all’allentamento delle misure restrittive, sia il governo italiano che aziende straniere hanno deciso di puntare su questo settore importante per l’industria nazionale.
In particolare, lo scorso 4 agosto il Ministero dello Sviluppo Economico italiano ha approvato un pacchetto di aiuti a favore della filiera dell’automotive per 750 milioni di euro, i cui 525 milioni per i Contratti di sviluppo e 225 milioni per gli Accordi per l’Innovazione. Inoltre, sono stati previsti incentivi per l’acquisto di veicoli non inquinanti a favore dei soggetti con redditi bassi grazie ai quali si potranno ricevere incentivi fino a 7.500 euro.
Infatti, il minimo comune denominatore è il sostegno e la promozione della transizione verde, della ricerca e degli investimenti nel settore nell’ottica di un futuro sempre più ad impatto zero. L’obiettivo che si pone il governo è quello di raggiungere un importante risultato, ovvero di dotare il Paese di una valida strategia di politica industriale a sostegno della trasformazione tecnologica ed ecologica della catena produttiva dell’automotive, spronando l’acquisto di veicoli non inquinanti attraverso gli incentivi.
L’ingresso dei player cinesi nell’industria italiana
Dopo il blocco quasi totale dovuto alla pandemia, l’industria dell’automotive italiana ha registrato numeri sempre più incoraggianti, facendo registrare per la prima volta dopo quasi un anno un +10% nelle vendite della auto in agosto, confermato dal +5,24% di settembre.
In questo settore di primaria importanza, numerose aziende straniere hanno deciso di investire. In particolare, le case automobilistiche cinesi hanno puntato moltissimo sul mercato italiano ed europeo e, soprattutto, con grande lungimiranza al settore delle auto elettriche. Infatti, la Cina gode di grande disponibilità di materie prime per le batterie ed un know-how tecnologico di alto livello, fattori di primaria importanza che l’hanno resa, e sicuramente la renderanno, uno dei futuri principali protagonisti dell’industria dell’automotive mondiale.
Fra i player che intendono entrare nel mercato dell’automotive nel 2023, il primo da citare è sicuramente SWM, società del gruppo Shineray con sede a Chongqing, che ha in programma di commercializzare due modelli: un crossover endotermico chiamato “G01” ed un veicolo elettrico “X30LEV”, che contano già numerosi preordini e verranno distribuiti in tutto il territorio italiano dalla sede di Biandronno, nella provincia di Varese, e tramite una rete di dealer autorizzati. La sede italiana è il polo del business europeo e punto di riferimento del mercato europeo e statunitense.
Nio, con sede a Shanghai e quotata alla borsa di New York, Hong Kong e presto Singapore, ha deciso di subentrare nel mercato delle auto elettriche europee con determinazione. Dopo aver annunciato di recente l’entrata nel mercato svedese, danese, olandese e tedesco, le inedite vetture Nio saranno acquistabili anche in Italia a partire dal 2024.
Tra gli altri troviamo Link & Co. leader fra i brand cinesi nelle vendite in Italia di autovetture nonostante sia entrato nel mercato poco più di un anno fa. L’ecosostenibilità abbinata ad accattivanti nuovi metodi di utilizzo, quale l’innovativa modalità di “abbonamento” che permette di pagare un canone mensile per usufruire della macchina senza l’acquisto, ha permesso al brand di entrare di prepotenza nel mercato.
Infine, è di questi giorni la notizia del debutto del suv elettrico cinese di Chery, che ha scelto l’Italia per l’ingresso nel mercato europeo. L’azienda, leader del mercato cinese in termini di esportazioni, grazie anche alla partnership con la Fiat, punta a costruire una rete di vendite e assistenza solida e capillare nell’intero Paese: senza dubbio un obiettivo ambizioso che indica la volontà del brand, al pari degli altri connazionali, di imporsi nel mercato italiano.
Conclusione
Il mercato italiano e quello europeo rappresentano un consolidato obiettivo per le aziende cinesi e, più in generale, asiatiche in moltissimi settori. Grazie ai numerosi incentivi, soprattutto in ambito green, l’interscambio economico sta crescendo esponenzialmente e le imprese italiane incominciano ad affacciarsi sempre di più nel mercato asiatico, anche attraverso Joint Venture e partnership.
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