Con il rapido sviluppo degli investimenti e la crescita del numero di imprese straniere presenti in Cina, gli stranieri che trovano occupazione in questo Paese diventano sempre di più. Molti di loro, tuttavia, non hanno seguito tutte le formalità legali prima di iniziare a lavorare in Cina, cosa che rende difficile, per il tribunale, nel caso di controversia, confermare il rapporto lavorativo tra dipendenti stranieri e datori di lavoro.
Certificati per dipendenti stranieri
In genere, sono tre i certificati richiesti a un’impresa che desidera assumere un dipendente straniero (inclusi anche i dipendenti di Hong Kong, Macau e Taiwan), e sono:
il permesso di lavoro (working permit);
la licenza di occupazione (employment license);
il permesso di soggiorno (residence permit).
Prima di impiegare un dipendente straniero, il datore di lavoro deve richiedere all’autorità competente un permesso d’occupazione specifico. Una volta ottenuto il permesso di occupazione, il dipendente straniero dovrà fare richiesta per il permesso di lavoro. L’ultimo step, prevede che sia il dipendente straniero a fare domanda, entro e non oltre i 30 giorni dal ricevimento del proprio permesso di lavoro, all’ufficio di pubblica sicurezza competente, per ottenere il permesso di soggiorno.
Il dipendente straniero può essere assunto solo dopo aver ottenuto working permit e residence permit.
Assicurazione Sociale
Come affermato nella Circolare del Ministero delle Risorse Umane e della Sicurezza Sociale nella promulgazione delle Misure ad Interim per la Partecipazione degli Stranieri Impiegati in Cina all’Assicurazione Sociale (Circular of the Ministry of Human Resources and Social Security on Promulgating the Interim Measures for the Participation of Foreigners Employed in China in Social Insurance), è obbligo del datore di lavoro pagare i premi d’assicurazione sociale per ogni singolo dipendente straniero.
Il Diritto del Lavoro cinese è applicabile al dipendente straniero?
Ai sensi dell’Articolo 23 del Regolamento per la Gestione dell’Occupazione degli Stranieri in Cina (Regulations on the Management of the Employment of Foreigners in China), d’ora in avanti, definito Regolamento per l’Occupazione Straniera (Foreign Employment Regulation), l’orario di lavoro, riposi e vacanze, sicurezza lavorativa e igiene, nonché sicurezza sociale dei dipendenti stranieri in Cina devono seguire le disposizioni dello Stato.
È chiaro che ci sono standard di lavoro relativi ai cinque aspetti appena elencati chiaramente stabiliti dalla Legge, e che sono applicabili anche ai dipendenti stranieri.
Fatta eccezione per il Regolamento per l’Occupazione Straniera (the Foreign Employment Regulation), non vi è nessun regolamento specifico per il lavoratore straniero. E il Regolamento per l’Occupazione Straniera fornisce regole dal punto di vista principalmente della gestione amministrativa degli stranieri che vengono in Cina per lavorare.
Per quanto riguarda Shanghai, il parere rilasciato dall’Ufficio della Sicurezza Lavorativa e Sociale di Shanghai (Labor and Social Security Bureau) è che sia il principio d’autonomia e della volontà tra il dipendente straniero e il datore di lavoro ad essere applicabile nei casi di cessazione del contratto di lavoro o di una eventuale violazione dello stesso. È chiaro, dunque che, nonostante alcune clausole possano essere concordate liberamente dal dipendente straniero e il datore di lavoro, tale accordo reciproco non debba violare le disposizioni imperative del diritto di lavoro della Repubblica Popolare Cinese. Per fare qualche esempio: periodo di prova, cessazione durante il periodo di prova, stipendio standard per il periodo di prova; condizioni stabilite per la cessazione del contratto di lavoro al di là delle condizioni stipulate nel relativo diritto di lavoro cinese. Il datore di lavoro, in casi come quelli appena sottolineati, non deve mai disconoscere la responsabilità legale né negare i diritti dei lavoratori.
In altre parole, qualsiasi accordo abbia a che vedere con i diritti e gli obblighi sostanziali, non deve mai andare in conflitto con il diritto di lavoro della PRC.
Il diritto di lavoro della PRC è applicabile ai dipendenti stranieri senza permesso di lavoro?
Secondo l’Interpretazione della Corte Suprema del Popolo su Diverse Questioni Concernenti l’Applicazione della Legge nel Processo di Controversia di Lavoro (IV) (the Supreme People’s Court on Several Issues Concerning the Application of Law in the Trial of Labor Dispute Cases), i dipendenti stranieri impiegati in Cina che non hanno un regolare permesso di lavoro, non sono qualificati per poter essere assunti in Cina e non possono neanche essere protetti dal diritto di lavoro della PRC; pertanto, il contratto di lavoro tra un tale dipendente straniero e il datore di lavoro non può essere considerato valido.
Due tipi di rapporto lavorativo speciale
Il Rapporto di Lavoro in Ufficio di Rappresentanza Straniera
Come è noto, un ufficio di rappresentanza straniera non viene considerato persona giuridica secondo la legge cinese. Pertanto, occorre che, in caso di necessità, l’ufficio assuma dipendenti attraverso un’agenzia interinale come FESCO. L’agenzia firma il contratto di lavoro con i dipendenti e poi li manda all’ufficio di rappresentanza. In tali casi, l’ufficio di rappresentanza deve pagare all’agenzia per il servizio fornito, compresi i salari, l’assicurazione del lavoro, il costo d’agenzia in conformità con il contratto tra l’agenzia e l’ufficio di rappresentanza.
I Dipendenti Stranieri inviati dalla Società Madre Straniera
“Inviati” in questo contesto, significa che il rapporto di lavoro è stato stabilito direttamente tra la società madre al di fuori della Cina e i dipendenti stranieri. La legge di riferimento, in tal caso, è la legge straniera: nessun diritto od obbligo sottoposto al diritto di lavoro cinese è coinvolto. Parliamo di casi in cui i dipendenti stranieri vengono mandati in Cina per lavorare nelle filiali della società madre e, sono piuttosto frequenti, per posizioni di top management o posizioni tecniche che richiedono notevole esperienza.
In pratica, lo stipendio viene solitamente pagato di fuori della Cina. Eccezionalmente, tuttavia, gli stipendi sono pagati dalla filiale della società madre in Cina per rendere più semplici le operazioni finanziarie. Secondo il Regolamento emanato dall’Amministrazione Statale delle Imposte in materia di dichiarazione dei redditi dei lavoratori stranieri impiegati in Cina, anche se lo stipendio è pagato dalla società straniera, che, come detto, si trova fuori della Cina, il dipendente straniero che ha lavorato in Cina per un periodo o periodi superiori a 90 giorni oppure era presente in Cina per un periodo o periodi superiori a 183 giorni entro un qualsiasi periodo di 12 mesi (periodo che inizia o termina nel corso del relativo anno fiscale) è tenuto a fare la dichiarazione e pagare l’imposta personale sul proprio reddito.
Consiglio
È abbastanza comprensibile quanto noto, che il rapporto di lavoro che coinvolge un dipendente straniero sia speciale. Non sono poche, negli ultimi anni, le differenze nelle opinioni giudiziarie su come trattare la relativa controversia concernente al rapporto lavorativo “straniero” in Cina. Quindi, per una gestione ottimale dei dipendenti EXPAT, consigliamo di seguire due, semplici, indicazioni riportate qui di seguito:
dipendente straniero e datore di lavoro devono, prima di tutto, compiere tutte le formalità richieste per uno straniero impiegato in Cina, onde evitare i rischi legali derivanti dall’occupazione illegale;
in secondo luogo, dipendente straniero e datore di lavoro dovrebbero accordarsi sulle condizioni per la cessazione del contratto di lavoro e la relativa compensazione economica, al fine di evitare eventuali, future controversie.
Per ulteriori informazioni sul tema, scrivere a info@dandreapartners.com
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