Nel 2020 è entrata in vigore la nuova Legge sugli Investimenti Esteri (“legge sugli IDE”), che ha sostituito le precedenti tre leggi sugli investimenti esteri ed è diventata la nuova pietra miliare per le tendenze di gestione degli investimenti esteri in Cina. Le società a capitale straniero stanno vivendo in Cina un periodo di transizione e potrebbero aver adottato alcune modifiche per seguire le nuove regole. Anche il governo cinese esprime le sue preoccupazioni nei confronti degli investitori stranieri e di conseguenza ha emesso  varie politiche.

L’articolo si propone di illustrare gli impatti significativi, dal punto di vista legale e finanziario, sulle società a capitale straniero derivanti dalla nuova legge sugli IDE e le circostanze di investimento.

  • Rettifica della governance aziendale per le joint venture

A causa della discrepanza tra la precedente legge sulle joint venture e la nuova legge sugli IDE, quest’ultima prevede un periodo di transizione di 5 anni per le joint venture che possono cogliere questa opportunità per modificare la loro governance aziendale in modo da allinearsi con la nuova legge sugli IDE e migliorare i meccanismi di gestione.

Ad esempio, il Consiglio di Amministrazione (CdA), i cui membri sono nominati sia dagli azionisti cinesi che da quelli stranieri, era l’organo autoritario dominante delle joint venture. Ora invece, secondo la nuova legge sugli IDE, sono gli azionisti che hanno la massima autorità. Questo cambiamento può garantire un controllo più ampio per gli investitori stranieri, che possono essere coinvolti direttamente nel processo decisionale di temi fatali e possono anche nominare membri affidabili nell’organo di amministrazione e persino un unico amministratore esecutivo per gestire le operazioni quotidiane.

  • Trattamento nazionale e procedure semplificate

In concomitanza con la riforma della legge sugli IDE, il governo cinese ha attuato diverse misure per attrarre gli investitori stranieri. Ad esempio, la Lista negativa è stata aggiornata più volte e i limiti di partecipazione straniera in alcuni settori sensibili, come quello automobilistico, sono stati completamente rimossi. Il governo cinese cerca di offrire un trattamento nazionale alle società che investono all’estero, semplificando le procedure amministrative e fornendo varie politiche di sostegno.

Secondo il Bollettino statistico sugli investimenti esteri in Cina 2022, l’utilizzo effettivo degli investimenti esteri in Cina è aumentato costantemente nel 2021, raggiungendo 1.197,58 miliardi di RMB. Nel 2021, l’afflusso di investimenti diretti esteri (IDE) della Cina ha rappresentato l’11,4% della quota globale, posizionandosi al secondo posto nel mondo[1]. La Cina sembra ancora attraente per gli investitori stranieri.

  • Sicurezza nazionale e revisione della sicurezza

Il governo cinese ha stabilito una procedura di revisione della sicurezza per gli investimenti stranieri che possono influire sulla sicurezza nazionale. Gli investimenti stranieri in attività sensibili, come quelle militari, i prodotti agricoli, l’energia e le risorse, la produzione di attrezzature, internet e le industrie delle comunicazioni, possono essere oggetto di una revisione di sicurezza da parte del governo cinese. Molti investitori stranieri sono preoccupati per la potenziale influenza della politica di revisione della sicurezza, che al momento rimane ancora piuttosto vaga.

  • Rivoluzione fiscale

Dal punto di vista fiscale, l’impatto e la rivoluzione degli investimenti stranieri sono avvenuti anche prima delle leggi aggiornate nel 2020.

Prima del 2008, le imprese a investimento straniero pagavano le tasse in conformità con la normativa della <Legge sull’imposta sul reddito delle società per le imprese a investimento straniero e le imprese straniere>, mentre le imprese nazionali pagavano le tasse in conformità con la normativa della <Regolamentazione provvisoria sull’imposta sul reddito delle società>. Le imprese a investimento estero godevano di politiche fiscali più favorevoli e quindi il loro onere fiscale reale era molto più basso di quello delle imprese nazionali.

In seguito, nel 2008, l’emanazione del regolamento della <Legge sull’imposta sul reddito delle società> ha unificato le due diverse normative fiscali per le società a investimento estero e per le società nazionali, armonizzando le imprese nazionali e straniere in termini di aliquote fiscali.

Tuttavia, al fine di incoraggiare e promuovere gli investimenti stranieri, il governo cinese e le autorità fiscali competenti hanno introdotto una serie di politiche fiscali preferenziali. Ad esempio, il reddito da dividendi ottenuto da persone fisiche straniere da imprese a investimento estero è temporaneamente esente dall’imposta sul reddito individuale; per le imprese manifatturiere a investimento estero con un periodo di attività superiore a dieci anni, previa approvazione delle autorità fiscali, a partire dall’inizio dell’anno di profitto, l’imposta sul reddito societario è esente nel primo e nel secondo anno e l’imposta sul reddito societario è dimezzata dal terzo al quinto anno.

Il governo cinese accoglie sempre con favore gli investimenti stranieri da tutto il mondo e intende fornire un sistema completo per sostenere le operazioni di investimento straniero in Cina, con una base legale sufficiente e soluzioni pratiche fattibili. Se siete interessati agli investimenti esteri in Cina, contattate info@dpgroup.biz.

 

[1] http://news.cnr.cn/native/gd/20220909/t20220909_526004237.shtml